Gioielli e Bijoux del XX secolo, de Agostini – idea donna N°1/2000– gioiello creativo Stefano Poletti pp.18-20
POLETTI E LA MODA
Bracciali, collier spettacolari e imponenti copricapi ideati da Stefano Poletti per le collezioni di Alta Moda di alcuni grandi sarti francesi.
Sono in metallo dorato, vetri colorati e piume.
Nato a Milano nel 1958 Stefano Poletti dopo aver ottenuto il diploma alla scuola di stilismo Marangoni, si trasferisce a Parigi dove dove frequenta la prestigiosa Ecole Bercot: l’Italia e la sua moda troppo “bon-chic/ bon-ton” per citare le sue parole, cioè troppo formale ed “educata” per i suoi gusti è lontana. A Parigi si respira un’ aria di creatività prorompente. Le donne parigine sono meno formali, ostentano l’eleganza e l’accessorio senza paura di esagerare, convinte che un bijoux può veramente dare un aspetto diverso anche al più semplice tubino nero. A Parigi per l’alta moda si possono liberamente creare gioielli molto suggestivi e scenografici solo per dare una immagine alla sfilata e senza la preoccupazione di cosa vendere dopo. Ed è qui a Parigi che Poletti viene accolto con gioia dai Grandi di Francia per donare un tocco di poesia alle loro creazioni di Haute Couture.
La creatività di Stefano Poletti finalmente prende forma negli atelier francesi grazie agli incontri con il grande Saint Lauren, con il geniale Lacroix, con il mitico Alaia, presso il quale segue uno stage, con l’incredibile Montana e la scenografica Maison Scherrer. Parigino nello spirito, Poletti rimane profondamente italiano nel sangue: questo multiforme artista adora un materiale tipicamente italiano, cioè il vetro di Murano con la sua infinita possibilità di creare oggetti misteriosi, delicati, trasparenti; ed in Italia che torna periodicamente per ispirarsi, per immergersi nella natura, perfino nelle nebbie invernali. Il vetro, fragile e multicolore, è accostato per contrasto al metallo rude e resistente. Le sue creazioni sono uno stupefacente mélange barocco e naturalista che incanta gli occhi: collane enormi, scintillanti e leggere che ornano il collo e scendono fino al décolleté, orecchini che sembrano garze dorate, anelli di vetro che che invadono le mani, bracciali di legno ricoperti di sabbia, spille come rami di corallo e stelle di mare. E poi ancora strass appesi a fili di bronzo e ottone, ornati con vetri colorati e soffiati, ametiste, sassi, conchiglie, cristalli di rocca, scaglie di specchi, piume e pizzi…
Col tempo Poletti sdoppia la sua frenetica attività: crea una sua linea di gioielli, venduta in Francia, Belgio e Giappone, ma continua a collaborare con gli stilisti più famosi.
Da una parte dunque, cinque o sei collezioni di bijoux, prodotti in piccole serie, realizzati rigorosamente a mano nel suo piccolo atelier, dall’altra il lavoro delle sfilate, faticoso, con tempi spesso stringatissimi, ma che conserva intatta la magia dell’avventura e che rimane l’incentivo migliore alla sua creatività.